Finitura della superficie:
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Si effettua con un
tampone ottenuto con fili di maglia di lana avvolti
in un panno di lino o di cotone morbido.
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Immergere la lana
nella soluzione di gommalacca decerata, avvolgerla
nel panno e strizzare il tampone.
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Passare il tampone
muovendolo in senso rotatorio o a forma di 8. Non lasciare
mai il tampone fermo sulla superficie; per terminare
non alzarlo ma uscire dai bordi del supporto senza
staccare il tampone della superficie.
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Per lucidare la superficie
con più facilità, occorre diluire la soluzione di gommalacca
decerata con alcool etilico con gradazione superiore
o uguale 94°, meglio se a 99,9°.
Diluire ed aumentare la percentuale di diluizione ad
ogni nuova applicazione.
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Se si vuole terminare
il trattamento con la cera d'api, lasciare asciugare
la soluzione di gommalacca decerata per 24 ore ed applicare
la cera d'api in pasta; si otterranno mobili finiti
all'antica,
come
quelli lucidati dai vecchi maestri ebanisti.
Preparazione
del tampone:
Il tampone è costituito
da un cuscinetto, ottenuto con una pezzuola di lana
non colorata che ne costituisce "l'anima",
avvolta in una tela bianca di cotone e lino, il tessuto
usato per fare le lenzuola ai tempi della nonna.
La grandezza del tampone, dipende dalla superficie
che si deve lucidare. Sarà più piccolo
per superfici intagliate o piccole fasce e frontalini di cassetti, più grande
per piani di tavolo o di comò.
In fase di lucidatura la gommalacca la si versa in una ciotola larga in modo
da poter immergervi completamente la pezzuola di lana. Una volta inzuppata
bene, la si strizza con una mano, mentre nell'altra si tiene aperto il telo
di lino. Quando la pezzuola di lana è ben strizzata la si mette al centro del
telo di lino e si raccolgono i quattro lembi torcendoli, ottenendo così il
tampone pronto per l'uso. |