DESCRIZIONE DELL'OLIO DI CARTAMO
L'olio di cartamo viene estratto dalla spremitura dei semi dell'omonima pianta e si presenta come un olio di colore paglierino chiaro e limpido.
L'olio di cartamo, per le sue caratteristiche chimico-fisiche, rientra, come l'olio di lino crudo, nella categoria degli oli siccativi (oli che seccano all'aria formando una pellicola).
L'olio di cartamo è caratterizzato da tempi lenti di essiccazione e da un'elevata stabilità alla luce che ne limita l'ingiallimento e la perdita di trasparenza nel tempo.
Grazie a queste caratteristiche l'olio di cartamo è particolarmente indicato come legante nella pittura ad olio e più nello specifico per la preparazione dei bianchi e dei colori chiari in genere dato che è minimamente ingiallente.
L'olio di cartamo viene utilizzato nella pittura ad olio anche come diluente per colori ad olio. Aggiunto infatti ad un colore, in fase di lavorazione sulla tavolozza, fluidifica la pasta pittorica rendendola più morbida, elastica e di più facile stesura. Aumenta inoltre la brillantezza delle tinte senza alterarne il tono e
se usato in grande quantità (il colore viene diluito quasi totalmente nell'olio), permette di utilizzare i colori a olio con un effetto simile a quello ottenuto con l'utilizzo dei colori ad acquerello. Passando inoltre il solo olio di cartamo sul colore già steso, si possono ottenere ulteriori trasparenze e velature molto apprezzabili, tipiche anch'esse delle tecniche ad acquarello.
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SCHEDA
TECNICA |
UTILIZZO DELL'OLIO DI CARTAMO
La preparazione di un colore
a olio è molto
più semplice di quanto si possa immaginare. La prima
cosa da sapere, è che qualsiasi colore deve essere
preparato utilizzando pigmenti e un legante per colori ad olio come l'olio di cartamo.
L'olio di cartamo è in grado di fissare al supporto, in genere tele per pittura,
il pigmento in polvere.
Si comincia con il disporre su una lastra
piana il pigmento del
colore che si desidera preparare (fig.1).
Con una spatola in acciaio inox creiamo un piccolo buco al centro del
mucchietto di polvere (fig.2) e ci versiamo una piccola
quantità di olio di cartamo (fig.3). Il
giusto rapporto tra olio e pigmento è di 1:3
in volume (1 parte di olio per 3 parti di pigmento).
Fig.1 Fig.2 Fig.3
Aiutandoci
con la spatola, portiamo un po' di pigmento al centro
del mucchietto sopra l'olio e schiacciando
verso il basso cominciamo a miscelare l'olio con il
pigmento (fig.4).
Continuiamo ad impastare fin quando il colore avrà raggiunto
la consistenza di una pasta grezza (fig.5).
Fig.4 Fig.5
A questo punto, per ottenere un colore
fine adatto ad essere utilizzato sulla tavolozza, è necessario
macinare l'impasto ottenuto con un macinello.
Procediamo togliendo dall'impasto
grezzo piccole quantità (del volume
di mezza noce) e pressiamole una ad una con movimenti
circolari con il macinello,
allargando
gradualmente l'impasto fino a spalmarlo sull'intera superficie
della lastra (fig.6).
A mano a mano che si procede con
la macinatura si accantona il colore in un angolo della
lastra. Alla
fine si prende tutto il colore macinato e lo si sottopone
ad un'ultima sommaria macinatura.
Raccogliamo la pasta così ottenuta con la spatola
e se necessario ripetiamo l'operazione di macinatura.
In questo modo otterremo un colore estremamente fine
e fluido (fig.7).
Fig.6 Fig.7
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