RIDORATURA
Se sono state eseguite con esattezza le operazioni di preparazione
delle superfici da trattare si può procedere all'applicazione
della foglia metallica, senza che si verifichino difetti
antiestetici.
È questa la fase più delicata del lavoro
che deve avvenire senza fretta e con molta pazienza, perché solo
a queste condizioni il lavoro avrà buon esito. La
pratica e l'esperienza poi lo renderà perfetto.
Per prelevare la foglia
d'oro zecchino dal libretto, si
poggia il coltello
da doratore sopra di essa e poi si soffia
delicatamente, in questo modo la foglia si piegherà sul
coltello. A questo punto trasciniamo la foglia sul cuscino
da doratore. L'oro e l'argento
in foglia sono particolarmente sottili
e quindi
l'operazione è delicatissima.
La foglia stesa sul
cuscinetto viene tagliata in pezzi più o meno
grandi (a seconda della lacuna da colmare) e collocati
a distanza
tra loro per evitare che si
sovrappongono e si raggrinziscano.
Bisogna cercare
di evitare inoltre, gli sprechi, altrimenti, specie
per l'oro, il lavoro
diventerebbe troppo dispendioso. I piccoli scarti non
vanno mai buttati perché possono essere sempre
utili a dorare piccoli intagli nascosti.
Prima di procedere
alla ridortura, se si vuol una maggiore lucentezza del
metallo, si deve
prima brunire
(lucidare)
il bolo armeno per doratura con
la pietra
d'agata, rendendo così liscia la
superficie.
A questo punto bisogna preparare la colla
di pesce, che va messa
a bagno per tutta la notte e poi scaldata a bagnomaria.
La colla va passata delicatamente sul
bolo con una sola passata altrimenti il bolo può rinvenire e sciogliersi.
Prima che la colla venga assorbita si prende la foglia d'oro necessaria
con il pennello di vajo
da doratore, che deve
essere
leggermente
ingrassato
strofinandolo
sulla fronte o
ungendolo con pochissimo olio
paglierino, altrimenti la foglia non aderirebbe
sul pennello. La
foglia viene così trasportata e posata sulla
superficie con molta grazia, avendo cura che essa
non si frastagli
e si rovini.
Con un batuffolo di cotone inumidito
si preme leggermente sulla foglia in modo da far
uscire
l'acqua
in eccesso, le bolle d'aria, togliere le grinze
e distenderla.
Questa operazione deve essere effettuata
con molta
delicatezza per evitare che la foglia si rovini.
Si procede in questo modo, dorando una parte per
volta, fino a riempire tutta le mancanze di oro.
Se stiamo invece eseguendo un restauro
utilizzando la tecnica della doratura
a missione, non avremo bisogno di applicare
la colla di pesce, ma basterà stendere la foglia metallica
(solitamente nella doratura a missione viene impiegato
l'oro
imitazione o l'argento
imitazione) sulla missione,
dopo aver atteso il tempo necessario affinchè il solvente
essicchi e diventi appiccicosa (dopo circa 15 minuti
per la missione
all'acqua e dopo
3 ore per la missione
a vernice). Con un batuffolo di cotone inumidito
poi si spiana e si tolgono le grinze.
Brunitura
Dopo la loro applicazione, le foglie d'oro o d'argento
si lucidano con appositi brunitoi
in pietra d'agata, questa operazione si
chiama brunitura appunto.
Prima di eseguire la brunitura bisognerà aspettare che
la foglia d'oro applicata sia completamente asciutta.
In genere in estate l'attesa va dalle 5 alle 8 ore
ed
in inverno si deve attendere 20/24 ore, per
evitare che lo strato sia troppo molle o troppo secco.
La brunitura rende lucido
e perfettamente
liscio
l'oro
che
finora
non brillava.
Ha
anche la funzione
di
accorpare
l'oro con forza alla base sottostante. Si lucida
perché con la pressione, le particelle di colla contenute nel gesso e nel bolo
vengono spianate meccanicamente.
Il brunitoio va passato sulle parti dorate, con una pressione costante e in diverse
direzioni, in modo tale che a lavoro ultimato non si vedano i vari movimenti.
Prima di passarlo va "scaldato" in una pezza di lana strofinandolo velocemente.
L'ideale sarebbe possedere un brunitoio della forma giusta per ogni tipo di curva
che la superficie dorata effettua.
Patinatura
L'applicazione della foglia oro è una tecnica abbastanza
semplice da imparare, ma
solo l'esperienza e
il costante lavoro "sul campo", consentono di
acquisire le tecniche per riuscire
ad "antichizzare" mobili e complementi
del passato.
Una delle tecniche di restauro più utilizzata è la
patinatura, che conferisce agli oggetti in oro un aspetto
antichizzato.
Infatti, dopo aver applicato la foglia in
oro zecchino, gli oggetti presentano un colore molto acceso,
che stona con l'età dei mobili antichi. La
patinatura serve appunto ad "invecchiare" i mobili,
e si ottiene attraverso l'applicazione di una tempera composta
di terre ed acqua.
Un metodo più semplice per antichizzare una doratura ed
adatto ai meno esperti, consiste nell'impiego di un'apposita vernice
invecchiante pronta, da applicare direttamente
sulla doratura, in modo da omogeneizzare il colore della
nuova foglia oro appena applicata con l'antica doratura
originale.